inverno: i palazzi di Bassano si specchiano nelle acque del Brenta
fiime Brenta, sassi e acqua

la corrente leviga i sassi della riva

Il fiume Brenta nasce dai laghi di Caldonazzo e Levico. Dopo un percorso di 170 chilometri, parte in Trentino, parte (la maggiore) in Veneto, sfocia in Adriatico poco a sud di Chioggia. Nella parlata veneta, è indicato al femminile: la Brenta. Il termine brentana per i veneti significa alluvione, straripamento. Lo si trova anche in una filastrocca/proverbio molto conosciuta: “tre calìghi fa una piòva, tre piove ‘na brentàna” (tre nebbie fanno una pioggia, tre piogge una alluvione”). Ci sarebbe anche un'ultima riga, però politicamente un filino scorretta...

Il ponte degli Alpini

Del Ponte Vecchio, o Ponte degli Alpini, si ha notizia fin da epoca medioevale. Nel 1567, il manufatto è stato distrutto da una piena. La ricostruzione è stata affidata ad Andrea Palladio, che ha proposto due progetti. Il primo non ha incontrato il favore del Consiglio Cittadino; il secondo è stato invece approvato. È uno dei pochi ponti coperti presenti in Italia (un altro è a Pavia; due si trovano a Venezia: Rialto e Ponte dei Sospiri). Dal 2019 è monumento nazionale.

 

da Bassano, sguardo verso le montagne

Bassano: la cerchia delle Prealpi

Bassano sorge al centro di un arco di cerchio disegnato dalla pedemontana veneta. A nord ovest l’altopiano dei Sette Comuni (conosciuto anche come altopiano di Asiago); a nord la Valstagna: percorrendo la statale 47, risalendo il corso del Brenta (che avvolge l’altopiano) si possono raggiungere, in Trentino, i laghi da cui il fiume nasce. A nord-est il monte Grappa, uno dei luoghi della memoria della Grande Guerra. Sulla cima, a quasi 1.800 metri di quota, sorge il Sacrario; nell’ossario, che unisce quello italiano e quello austriaco, riposano i resti di 23.000 soldati, di cui meno di 2600 identificati.
Tra le tombe, quella intitolata ad un fante dal nome che non t’aspetteresti: Péter Pan. La sua storia si può leggere qui

informazioni sul sacrario qui

Bassano,  nel lato che fronteggia le montagne

Ai piedi delle Prealpi, a sud di Rio

Bassano (oggi Bassano del Grappa; fino al 1928 Bassano Veneto; anticamente, solo Bassano – derivato dal nome proprio latino Bassius) conta più di 43.000 abitanti, ma è polo di attrazione di una zona che ne somma più di 70.000. Si trova in provincia di Vicenza, ma anche vicinissima al confine con quelle di Padova e Treviso. È gemellata, oltre che con Mühlacker (Germania) e Voiron (Francia) anche con Nova Bassano, cittadina di quasi 10.000 abitanti fondata nel Rio Grande del Sud (Brasile), oltre 1000 chilometri sotto Rio de Janeiro. Per rendersi immediatamente conto del perché Nova Bassano si chiami così, basta scorrere l’elenco dei sindaci che si sono succeduti dal 1965: Dalla Costa, Biotto, Boscato, Zanetti, Cestonaro, Dall’Agnol, Dall’Igna, Pauletto. Confina con Nova Prata (sindaco: Minozzo). Si trova non molto lontana da Garibaldi (sindaco: Antonio Cettolin), da Nova Padua (Sindaco: Bernardi) e da Vanini (toponimo derivato dal nome di Severino Vanini, primo commerciante a stabilirsi nella zona. Sindaco: Castelli). (I cognomi dei sindaci possono essere non aggiornati)

Le Tagliatelle di Arlecchino

Da cosa derivi il termine grappa non è chiarissmo. Le ipotesi sono diverse, ed i significati almeno due. Può essere un elemento metallico di tenuta in alcune strutture murarie, oppure un sostantivo femminile che identifica un distillato. Per quello che riguarda il primo significato, si rimanda ad altre pubblicazioni. Per quello che concerne il secondo, se vi accontentate giusto di un assaggio, qualcosa abbiamo scritto qui

  • fiime Brenta, sassi e acqua

    la corrente leviga i sassi della riva

    Il fiume Brenta nasce dai laghi di Caldonazzo e Levico. Dopo un percorso di 170 chilometri, parte in Trentino, parte (la maggiore) in Veneto, sfocia in Adriatico poco a sud di Chioggia. Nella parlata veneta, è indicato al femminile: la Brenta. Il termine brentana per i veneti significa alluvione, straripamento. Lo si trova anche in una filastrocca/proverbio molto conosciuta: “tre calìghi fa una piòva, tre piove ‘na brentàna” (tre nebbie fanno una pioggia, tre piogge una alluvione”). Ci sarebbe anche un'ultima riga, però politicamente un filino scorretta...

  • Il ponte degli Alpini

    Del Ponte Vecchio, o Ponte degli Alpini, si ha notizia fin da epoca medioevale. Nel 1567, il manufatto è stato distrutto da una piena. La ricostruzione è stata affidata ad Andrea Palladio, che ha proposto due progetti. Il primo non ha incontrato il favore del Consiglio Cittadino; il secondo è stato invece approvato. È uno dei pochi ponti coperti presenti in Italia (un altro è a Pavia; due si trovano a Venezia: Rialto e Ponte dei Sospiri). Dal 2019 è monumento nazionale.

     

  • da Bassano, sguardo verso le montagne

    Bassano: la cerchia delle Prealpi

    Bassano sorge al centro di un arco di cerchio disegnato dalla pedemontana veneta. A nord ovest l’altopiano dei Sette Comuni (conosciuto anche come altopiano di Asiago); a nord la Valstagna: percorrendo la statale 47, risalendo il corso del Brenta (che avvolge l’altopiano) si possono raggiungere, in Trentino, i laghi da cui il fiume nasce. A nord-est il monte Grappa, uno dei luoghi della memoria della Grande Guerra. Sulla cima, a quasi 1.800 metri di quota, sorge il Sacrario; nell’ossario, che unisce quello italiano e quello austriaco, riposano i resti di 23.000 soldati, di cui meno di 2600 identificati.
    Tra le tombe, quella intitolata ad un fante dal nome che non t’aspetteresti: Péter Pan. La sua storia si può leggere qui

    informazioni sul sacrario qui

  • Bassano,  nel lato che fronteggia le montagne

    Ai piedi delle Prealpi, a sud di Rio

    Bassano (oggi Bassano del Grappa; fino al 1928 Bassano Veneto; anticamente, solo Bassano – derivato dal nome proprio latino Bassius) conta più di 43.000 abitanti, ma è polo di attrazione di una zona che ne somma più di 70.000. Si trova in provincia di Vicenza, ma anche vicinissima al confine con quelle di Padova e Treviso. È gemellata, oltre che con Mühlacker (Germania) e Voiron (Francia) anche con Nova Bassano, cittadina di quasi 10.000 abitanti fondata nel Rio Grande del Sud (Brasile), oltre 1000 chilometri sotto Rio de Janeiro. Per rendersi immediatamente conto del perché Nova Bassano si chiami così, basta scorrere l’elenco dei sindaci che si sono succeduti dal 1965: Dalla Costa, Biotto, Boscato, Zanetti, Cestonaro, Dall’Agnol, Dall’Igna, Pauletto. Confina con Nova Prata (sindaco: Minozzo). Si trova non molto lontana da Garibaldi (sindaco: Antonio Cettolin), da Nova Padua (Sindaco: Bernardi) e da Vanini (toponimo derivato dal nome di Severino Vanini, primo commerciante a stabilirsi nella zona. Sindaco: Castelli). (I cognomi dei sindaci possono essere non aggiornati)

  • Le Tagliatelle di Arlecchino

    Da cosa derivi il termine grappa non è chiarissmo. Le ipotesi sono diverse, ed i significati almeno due. Può essere un elemento metallico di tenuta in alcune strutture murarie, oppure un sostantivo femminile che identifica un distillato. Per quello che riguarda il primo significato, si rimanda ad altre pubblicazioni. Per quello che concerne il secondo, se vi accontentate giusto di un assaggio, qualcosa abbiamo scritto qui

inverno: Bassano si specchia nelle acque del Brenta

VIAGGI
TRA LE RIGHE

perché questo blog

Nell’autunno del 2019 io e mia moglie abbiamo comperato un camper. Ho accarezzato l’idea di aprire un blog sul quale raccontare i nostri vagabondaggi. Nell’inverno, notizie pessime da Wuhan e, in primavera, l’obbligo di barricarci in casa, per contribuire a tenere il Covid-19, la nuova peste, alla larga dal mondo e dai nostri settanta metri quadri più garage. In estate una breve boccata d'aria; in autunno, seconda ondata: ci travolge e pare persino più feroce della prima.
Non è il momento migliore per progettare viaggi. Però mai abbiamo abbandonato l’idea che andare a zonzo fosse nel nostro futuro. Anche se, alla nostra età, il futuro è come certi voli di linea: a breve raggio.
Non di meno, siamo una coppia ottimista: la prossima estate sarà magari gasolio, guanti e mascherine, ma sarà. Sarà senz'altro.

Intanto, però, si va da qui a lì. Il divieto di superare i confini regionali (anche quando è concesso di oltrepassare quelli comunali) rappresenta un limite notevole, per chi ama viaggiare. Non di meno, tutte le regioni italiane, nessuna esclusa, offrono luoghi che vale la pena di conoscere. Con prudenza. Sempre. Riteniamoci fortunati.
La sezione viaggi di questo blog ospita pochissimi racconti, allo stato attuale. Contiamo di rimpolpare la pagina appena possibile.

Il blog è diviso in due parti. Nella prima vorrei raccontare, come e quando ne avrò modo, il girovagare mio e di di mia moglie. Nessuna impresa eroica; ancor prima che il Covid si manifestasse brutalmente, avevamo deciso che, dopo anni vissuti con il colpo costantemente in canna, fosse arrivato  il momento del tepore, delle coccole, dei tragitti brevi e delle frequenti soste. Questa sezione è la somma di come ci muoviamo adesso (guardinghi e circospetti) ai tempi del grande contagio, più qualche ricordo (facendo di necessità virtù) che riemerge da anni passati e semplici, quando viaggiare era invece libertà quasi senza limiti.
Capo Nord, oggi, non è più dietro l’angolo; raggiungere quel laghetto nella pedemontana è già un traguardo.

il nostro camper

La seconda parte è gestita assieme ad Alberto, mio fratello. Questa zona del progetto è una idea che covava da tempo. Balanzin, il nostro cognome, è piuttosto raro. Siamo pochi in Italia, più o meno lo stesso in Croazia, alcune unità in Svizzera, in Canada, negli Stati Uniti d’America. Forse anche in altre parti del mondo, ma non ne abbiamo notizia (a parte rarissimi casi). Ebbene: ci piacerebbe che questa sezione del blog fosse un ambiente nel quale i Balanzin possano incontrarsi, salutarsi, riconoscersi e, volendo, raccontarsi. A ben vedere, anche questo è un viaggio, nello spazio e nel tempo. Può portare anche più lontano di quanto si riesca ad immaginare.

È questa sezione ad aver fatto sì che noi si decidesse per una traduzione del blog in inglese, sebbene non sia la nostra lingua madre. E si vede. Però, mentre una parte dei discendenti dei Balanzin sparsi per il mondo forse è ancora in grado di comprendere l’italiano, una parte, molto probabilmente, non lo è più. Noi, se ci riuscisse, vorremmo invece raggiungerne quanti più possibile.

In entrambe le aree, iniziamo con poco. Ci proponiamo di espanderle man mano che ne avremo l'opportunità.

Buon viaggio tra le righe.

Nereo e Alberto


Nella foto del logo: ho 18 anni; è il '68; viaggio in autostop attraverso l'Europa.
Per quanto mi riguarda, viaggiare ha sempre significato non soltanto attraversare territori più o meno sconosciuti ma, soprattutto, infiltrarmi tra genti e culture differenti. Difficile riuscirci di questi tempi: le mascherine che siamo costretti ad indossare attutiscono la voce e nascondono le espressioni (la persona che ti sta di fronte sorride? È seria? Perplessa?). In più, impedisce di leggere le labbra (operazione che chiunque tenta, incontrando persone di cui non conosce – o conosce poco – la lingua). La pandemia ci ha derubato in molti modi.

laguna di Venezia prima del temporale

Il ricordo più bello
appartiene al viaggio
per il quale
ancora dobbiamo partire.

Nella foto: è pomeriggio; più tardi, sulla laguna di Venezia scoppierà il temporale
il profilo dell'Istria visto all'alba da Caorle

Balanzin: un cognome raro.
Dove sono i Balanzin nel mondo.
Ed anche chi sono,
(se vorranno raccontare qui qualcosa di loro stessi)

nella foto: è l'alba. In primo piano, un frangiflutti di Caorle, in Veneto. Sullo sfondo, in controluce, l'alto profilo dell'Istria

... dal balcone di casa ...

(non c'è nesso logico, ma ci piacciono i fiori)
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Balanzin | Viaggi tra le righe

testi ed immagini © Balanzin / Viaggi tra le righe

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